Nasce il 27 febbraio 1981 per iniziativa di Mario Volanti, titolare di un negozio di dischi, già conduttore a
e a
.
Volanti ha un’idea e una logica ben precisa: “ho pensato che era un tipo di radio che aspettavano”.
Volanti gestiva il negozio Club del Disco di via Felice Bellotti a Milano,
era sua cliente, gli propongono di fare un programma quotidiano, ITALIAN SOUND, dalle 13 alle 14, l'ascolto va alla stelle e Volanti
qualche anno dopo diventa direttore della Radio.
All'inizio degli anni '80 Volanti legge un annuncio su MILLECANALI inerente la vendita di un trasmettitore per 5 milioni di lire, Volanti
decide di acquistarlo e di fondare una sua emittente, nasce Radio Italia.
L’emittente trasmette da una cucina di via San Gregorio al numero civico 23 , zona Porta Venezia, a Milano, un appartamento dove dorme
il socio di Volanti, che si è appena separato dalla moglie.
Lo studio di trasmissione era in cucina: sul tavolo c’era un mixerino , due piatti da 100.000 lire comprati usati e il microfono.
In un solo anno l’ascolto cresce, molti negozi si sintonizzano su Radio Italia Solo Musica Italiana perché si parla poco e c’è
la musica italiana: l’accompagnamento discreto per tutta la giornata è una specie di servizio apprezzato da tutti i negozianti che
diventano i primi forti clienti pubblicitari.
Le prime due voci dell'emittente sono quelle di Mario Violanti e di Francesco Cataldo.
Il flusso musicale era interrotto solo da brevi annunci in diretta e da un giochino che si chiamava "Spazio quiz" il nostro primo test
sul coinvolgimento degli ascoltatori.
La radio si organizza, la squadra si amplia, arriva Franco Nisi che ricorda: “avevamo 22.000 ascoltatori quando sono arrivato.
Conoscevo Volanti dal 1976, anzi sono stato io a convincerlo a trasmettere.
Arriva anche Augusto Abbondanza come redattore. Il notiziario è originale, diverso da quello delle altre emittenti: prima le notizie
curiose e originali, poi notizie nazionali ed internazionali, con un notiziario così originale aiuta a distinguere Radio Italia Solo
Musica Italiana.
Fino al 1984 l’emittente raccoglie sempre più consensi: si ascolta in diverse città del Nord, si guadagna l’attenzione degli artisti
del panorama musicale nazionale e negli studi cominciano ad arrivare i primi ospiti di nome.
A rompere il ghiaccio ci pensa nel 1986 Loredana Bertè, poi arrivano gli altri: Gianna Nannini, Gianni Morandi, Riccardo Cocciante,
arriva persino Julio Iglesias.
Nel 1986 Radio Italia si trasferisce da via San Gregorio a via Felice Casati, e il progetto di dar vita a un’emittente nazionale ha
un’accelerazione.
A differenza delle altre emittenti nazionali Radio Italia decide di raggiungere tutto il Paese in parte con un segnale unico diffuso
contemporaneamente in tutta la penisola da una rete di trasmettitori, in parte rendendo omogenea la programmazione di diverse radio locali.
Queste radio si collegano per sei ore al giorno con la sede centrale di Radio Italia ripetendone i programmi e, per il resto della giornata,
trasmettono in proprio, ma sempre solo musica italiana secondo lo stile indicato da Volanti. “Per mettere su una rete di trasmettitori e
diffondere un unico segnale ci volevano i soldi – spiega Volanti – c’erano problemi di legge, c’erano scelte da fare.
Ho mandato in giro dei messaggi che dicevano: volete affiliarvi a Radio Italia? Queste sono le condizioni. Nel giro di poco tempo abbiamo
cominciato ad avere le prime adesioni. I partners sono rimasti quelli degli inizi, sono cresciuti tutti insieme, sia come struttura
che come mentalità aziendale.
Dal 1989 l’emittente è una sorta di casella postale degli artisti: se un ascoltatore vuole scrivere a un cantante può scrivere a
Radio Italia che passa poi la lettera ai cantanti.
Nel 1992 la syndacation si può dire ultimata.
L’industria musicale, i discografici si sono ormai convinti che Radio Italia è fondamentale per la loro attività.
Per una radio che trasmette solo musica italiana l’appuntamento con Sanremo è d’obbligo: “fin dall’inizio abbiamo seguito il festival
con ore e ore di collegamenti – dice il direttore generale Filippo Broglia – impegnandoci ogni volta sempre di più”.
E’ Radio Italia ad inventarsi jingle rimasti nell’immaginario collettivo, jingle del tipo: “Radio Italia Solo Musica Italiana,
una musica che ti tiene compagnia, Radio Italia ti regalerà la felicità, Radio Italia Solo Musica Italiana” ed altri, cantati da noti
interpreti.
Il 16 febbraio 1992 alle cinque del mattino mentre Volanti dorme viene svegliato dal telefono, la polizia gli comunica che c’è stato
un incendio a Radio Italia.
E’ il momento più difficile per l’emittente.
Radio Italia Solo Musica Italiana riparte immediatamente dallo studio di
che era nello stesso stabile.
Telefonano i discografici, chiamano amici di altre radio, tutti solidarizzano con Radio Italia che può effettuare i collegamenti con
l’imminente festival di Sanremo.
Nel 1993 rientra da
come conduttore di Radio Italia di Sera Francesco Cataldo, il programma era basato sulle lettere degli ascoltatori ma in capo a
qualche mese molti artisti cominciarono a raggiungere gli speaker in studio per presentare i loro album proprio in quel particolare
spazio in onda fino a mezzanotte; Radio Italia di Sera fu il programma in cui iniziammo a realizzare i live in studio e proprio da
quella esperienza durata fino al 1998 nacque "Serata con" trasformato ora in "Radio Italia live".
Nel 1996 Radio Italia Solo Musica Italiana inizia ad usare il satellite, nel 1998, grazie ad un accordo con la rete americana Nbc,
l'emittente trasmette in digitale da New York, nello stesso periodo parte Videitalia, con sede a Cologno Monzese, dove si trasferisce anche la radio.
Lavorano a Radio Italia Solo Musica Italiana nel corso degli anni ’90 Gigi Vesigna e Maurizio Seymandi, le annunciatrici televisive
Emanuela Folliero, Fiorella Pierobon e Patrizia Rossetti, e, inoltre, Francesco Cataldo, Francesco Reale che legge l’oroscopo,
Paola Gallo, Andrea Gelli e Roberto da Crema (il Baffo) che conduce il programma BAFFO DI SERA.
Nel corso degli anni la squadra di Radio Italia non è cambiata: Volanti continua ad andare in onda ogni giorno, senza mai fermarsi,
Augusto Abbondanza fa sempre il notiziario.
Gli unici cambiamenti riguardano la filosofia dell’emittente, che inizia ad organizzare concerti dal vivo, soprattutto da quando altre
radio trasmettono esclusivamente musica italiana Radio Italia si sposta da una programmazione esclusivamente musicale ad una che comprende
interviste, anteprime, interviste.
Radio Italia Solo Musica Italiana organizza inoltre molti concerti al Filaforum di Assago.
Nel 2001 arriva Fausto Terenzi che, a partire dall’anno successivo, propone con Raffaello Fregonesi e Attilio Corna il FAUSTO TERENZI
SHOW.
Altre voci di Radio Italia, oltre alle storiche, sono quelle di Bruno Longhi (STADIO ITALIA), Claudia Peroni, Luca Ward (l'oroscopo),
Paola Funky Gallo, Fiorella Felisatti, Daniele Battaglia, Susanna Messaggio (che ha condotto SMS Susanna Messaggio Salute).
Fonte : Storiaradiotv (1)
Articolo del Corriere della Sera del 14 Maggio 2012 a firma Andrea Laffranchi:
La musica italiana fà festa.Radio Italia compie trent' anni e oltre 40 mila persone soffiano sulle candeline in piazza Duomo a Milano.
Un concerto evento, tre ore di musica, un’orchestra ad accompagnare un cast che fa impallidire qualsiasi Sanremo. In rigoroso ordine di apparizione: Laura Pausini, Pino Daniele, Tiziano Ferro, Negrita, Max Pezzali, Gigi D’Alessio e Anna Tatangelo, J-Ax, Enrico Ruggeri, Gianni Morandi, Modà e Biagio Antonacci.
Tre pezzi per ciascuno, niente promozione del disco nuovo, soltanto classiconi per far cantare la piazza. Che non si perde neanche un coro. Anche quelli “Emma Emma” che accompagnano i fischi a Belén (si è fidanzata con l’ex della cantante di “Amici”), conduttrice della serata in coppia con Enrico Ruggeri.
Scommessa vinta quella di Radio Italia. Chi lo avrebbe pensato trent’anni fa? Ci si preparava alla british invasion, le star internazionali tornavano in concerto nel nostro Paese dopo anni di silenzio… “Oggi tutti trasmettono musica italiana, in passato non era così – ricorda con orgoglio il presidente e fondatore Mario Volanti –. Abbiamo tenuto la barra dritta. Forse ci sono radio migliori della nostra, ma nessuna ha avuto un’idea propria. Io ho capito subito quello che volevo fare, mi sono ritagliato uno spazio”.
Partecipa alla festa, a distanza, anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha fatto avere una medaglia alla radio.
La serata è unica: la facciata del Duomo a fare da scenografia, versioni speciali delle canzoni con arrangiamenti speciali pensati per la Sanremo festival Orchestra diretta da Bruno Santori. La Pau sta sul palco come pochi altri con l’energia e la carica di sempre, Pino Daniele è tecnica e sensualità, Tiziano scava nel repertorio e nelle pieghe della sua voce, quei rocker dei Negrita mostrano di avere anche un’insolita faccia più morbida, con Pezzali ci si diverte, D’Alessio e Tatangelo fanno i romantici, J-Ax fa dialogare il suo rap&roll con un’orchestra, Ruggeri e Morandi duettano su “Piazza Grande” per ricordare Lucio Dalla.