Fonte : Newslinet.it (1) con nostri inserti :

Enrico Grecchi , forte delle esperienze accumulate come editore prima di e poi di affiliata all' omonimo circuito, decide di creare un network proprio, nominandolo TOP ITALIA RADIO (T.I.R.). Il circuito radiofonico è basato sullo stesso modello di Radio Luna, e parte coinvolgendone gran parte delle affiliate, alcune di rilievo come di Legnano.
Il meccanismo è quello originario: programmi preregistrati (a Milano e a Roma, attraverso la collaborazione del BIP Studio di Piermaria Bologna, uno studio di audioproduzioni romano che diviene socio cofondatore del circuito TIR) con voci di spicco del panorama radiofonico italiano e diffuse (su cassetta, quindi con un sistema di distribuzione più agile ed economico e con 15 giorni di anticipo) a circa 100 emittenti di piccole e medie dimensioni distribuite più o meno omogeneamente sul territorio nazionale .
Nel tempo si susseguono negli studi romani e milanesi del TIR voci tra le più belle della FM italiana, quali: Franz di Cioccio (Premiata Forneria Marconi), Federico l'olandese volante, Nicoletta Zema, Nino Rosà, Maurizio Palmeri, Simona Ruggeri, Antonio De Via, Mauro Micheloni, Gianni De Bernardinis, Fabio Bonini , Francesco Acampora, Guido Robustelli, Guido Monti, Moreno Guizzo, Donatella Calembo, Gerry Bruno, Rosanna Bergonzi.
Ma il virus che affliggeva il sistema di smistamento dei programmi di Radio Luna contamina anche Top Italia Radio.
Nonostante Grecchi dichiari a Millecanali nel novembre 1986 che "La non consecutività delle trasmissioni in rete nazionale permette alle emittenti affiliate di mantenere il contatto con la propria realtà locale mediante programmi autoprodotti, giochi a premi e quant'altro da sempre è ingrediente del successo delle radio private", è evidente a tutti che tra i programmi centrali e quelli periferici c'è spesso un abisso qualitativo al punto che non raramente si ha l'impressione di ascoltare due radio diverse che trasmettono in momenti diversi sulla stessa frequenza.
Eppoi la mancanza di diretta si fa sentire e non è infrequente che le stazioni trainate dal TIR siano emittenti al termine della propria attività, alla ricerca di programmi preconfezionati a prezzo modico o in attesa di poter vendere le frequenze al miglior offerente.
Il turn-over delle stazioni annesse è quindi elevato e, come se non bastasse, Grecchi deve presto affrontare la secessione di Piermaria Bologna che, a seguito di incomprensioni sulla gestione del circuito e sulla titolarità effettiva del marchio TIR, lascia bruscamente il progetto creando il circuito alternativo Tirradio.
Così come era successo alla fondazione di Top Italia Radio, molte radio del centro-sud (e qualcuna del nord) si affiliano a Tirradio , lasciando scoperte vaste aree di servizio del TIR, creando di fatto due network seminazionali quasi omonimi.
Nel frattempo gli studi vengono riportati da Cologno Monzese a Milano, nella prestigiosa Via della Spiga e Grecchi si dota di un nuovo e più efficente sistema di duplicazione delle cassette da spedire agli affiliati che consente anche la pianificazione della pubblicità areale in maniera flessibile.
Ma la gestione autonoma del circuito è impegnativa ed è inevitabile, a questo punto, che i problemi si riverberino sulla cellula principale del network, la stazione madre che viene pressoché abbandonata, rinunciando alle trasmissioni locali a favore della mera irradiazione dei programmi nazionali preregistrati.
Nel 1986, per una serie di vicissitudini economico-finanziarie, la frequenza 89,000 MHz viene prima interessata da prolungati fermi e poi occupata - in accordo con Grecchi - da di Gianluca Costella, con l'obiettivo di creare un progetto di radio metropolitana che avrebbe dovuto essere la seconda rete di Radio Cosmo, con format adulto denominata TIR Milano.
Purtroppo l'idea rimane sulla carta anche perché Costella è occupato con Hazan allo sviluppo di Radio Cosmo 104 che diventerà .
Così, incredibilmente, nella seconda metà degli anni ’80 il circuito milanese TIR rimane privo di una frequenza a Milano.
D'altra parte, per Grecchi la priorità è l'allestimento di un reticolo di ponti per collegare una massa eterogenea di 80 radio locali dalla Val d’Aosta alla Sicilia: un'impresa mastodontica ed economicamente impegnativa (si parla di 1 miliardo di lire del tempo), che non lascia spazio per investimenti di altra natura.
TIR tornerà in onda a Milano sugli 89,750 MHz solo nella prima metà degli anni ’90, dopo che il patron ha definitivamente archiviato il progetto della rete di interconnessione strutturale anche in conseguenza dei limiti dettati dalla legge Mammì.
Ma la concorrenza delle reti nazionali con impianti di proprietà (interconnessi) frena ormai il vecchio e appesantito TIR e la parola fine arriva poco dopo la cessione di Radio Tv Shadow s.r.l. a Domenico Zambarelli per il progetto .
Il TIR milanese (che in quel momento trasporta programmi per sole 30 radio locali) si ferma definitivamente.


Ridimensionato ad ambito regionale il marchio TIR sopravvive nella sola Valle d' Aosta (2) grazie all' editore Eugenio Pavetto.
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Ultimo aggiornamento scheda : 25.10.2024

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