Europa Radio nasce il 5 novembre 1976 a Milano, sugli 88,335 MHz, fondata da Giancarlo Rolla col supporto tecnico di Enzo Savoldi Bellavitis
(in realtà, le “prove tecniche di trasmissione” iniziarono il 6 ottobre 1976, come denunciato alla Questura di Milano).
La sede “provvisoria” è presso l’abitazione di Rolla, in Via Ravizza 12 (recapito postale: Via Scoglio di Quarto 4 Milano), dove viene collocato
un primo trasmettitore da 250 W, presto aumentati a 300 W col contestuale spostamento della frequenza ai più ortodossi 88,300 MHz (nel corso del mese di maggio 1977).
L’area d’influenza è però limitata, date le scarse potenzialità della postazione iniziale, sicché, cogliendo una importante opportunità,
Europa Radio delocalizza, già sul finire del decennio, l’impianto presso il grattacielo Piaggio di Corso Sempione, mentre l’iniziale diffusore di Via Ravizza 12
viene utilizzato a 88,450 MHz.
All'inizio e' una radio commerciale apparentemente come tante se ne trovano nel presto affollato etere cittadino,
ma di li' a qualche anno si costituisce una fortissima identita', che nei decenni a seguire la rendera' unica nel
panorama musicale milanese e forse italiano.
La radio meneghina diventa probabilmente la prima stazione tematica italiana: solo Jazz e musica affine, 24 ore su 24.
Ad animarla e condurla sono due cultori del genere che l'hanno rilevata dai fondatori quattro anni dopo l'inizio delle trasmissioni:
Elda Botta (scomparsa nel 2006), donna di grande cultura (ex professoressa di lettere con due lauree) che da' il taglio artistico alla stazione e
Sergio Leotta che si occupa prevalentemente degli aspetti tecnici ( leggi articolo di Stereoplay ).
L'emittente ha inizialmente gli studi in Via Bergognone 31 ; poi, nel 1983, si trasferisce nella vicina Via Tortona 14, in una ex fabbrica di spazzole,
sui Navigli, dove rimarra' fino alla chiusura.
La nuova sede e' spaziosa ed accogliente ed e' dotata di studi dove gli artisti del jazz possono addirittura esibirsi con sessioni dal vivo
(l'emittente arrivera' ad avere una propria band: la Europa Radio All Star Jazz Band di Duccio Castelli).
Europa Radio e' una stazione di grande carisma, dal pubblico elitario, appassionato al jazz ed alla grande musica americana anni '40, '50, '60 in generale.
Negli anni '70 e '80 la stazione forma "un pubblico fedele, di fascia culturale medio/alta e di audience costante", ricorda Leotta, e cio' anche grazie al fatto
che "Europa Radio ha potuto creare nel tempo un archivio di oltre 15.000 ore di repertorio musicale esclusivo e per lo piu' inedito, che non si puo' ascoltare
sintonizzandosi su altre emittenti".
Elda Botta e Sergio Leotta, che erano anche compagni di vita, si sono avvalsi del contributo dato dagli interventi "in diretta" ai microfoni di Europa Radio
"da parte di grandi jazzmen presenti sulla scena internazionale e di critici, giornalisti, programmatori e tecnici tutti accomunati da una grande passione per
la buona musica".
I brani che Europa Radio proponeva all'ascolto non formavano una playlist casuale, ma erano "frutto di una scelta pensata e ordinata, spesso accostando diverse
interpretazioni dello stesso brano per dar modo agli ascoltatori di confrontare fra loro le diverse esecuzioni". "Un mix musicale intelligente, piacevole,
rilassante e non interrotto dalla pubblicita'" e cio' anche perche' l'emittente, negli anni d'oro, si finanziava grazie ai contributi economici degli ascoltatori,
che volentieri si facevano carico delle spese, oppure attraverso sponsorizzazioni di poche, grandi, societa' che volevano che il proprio messaggio non si perdesse
nel chiacchiericcio degli spot che imperversavano sulle radio omologate.
Dichiarava a Millecanali nel 1988 (n. 155) Elda Botta: "Io ho l'idosincrasia per i disk-jockey, la disco music e gli spot pubblicitari.
Nel 1980 ho cominciato a bazzicare questi ambienti, poi ho rilevato la radio e ne ho abolito la struttura commerciale.
Avevo in testa una cosa sola: creare una stazione specializzata in dixieland, blues e jazz freddo e trasmettere solo musica senza interruzioni discorsive
o pubblicitarie." "Il che significa tagliare i viveri finanziari alla radio - aggiungeva la Botta - ma siamo tutti e due benestanti e ci siamo autofinanziati
fino a due anni fa (1986, ndr).
Poi il cambio di sede, il rinnovo dei macchinari e alcune iniziative promozionali, le spese hanno cominciato diventare eccessive.
Allora una sera ho aperto i microfoni e ho chiesto agli ascoltatori di sottoscrivere quote di sostegno. Incredibilmente hanno cominciato
ad arrivare i soldi".
La stazione aveva pero' una sofferenza congenita: grandi problemi di sintonizzazione l'affliggevano gia' poco tempo dopo la nascita.
Il ripetitore principale per Milano (risintonizzato a 88,300 MHz), sito in periferia, sulla torre di Via don Rodrigo non riusciva (nonostante
l'altezza del palazzo che lo ospitava) a garantire un dignitoso ascolto nelle aree opposte della citta' e cio' anche in conseguenza della particolarita'
della musica trasmessa, sensibile per natura ai disturbi, causati in particolare dalla limitrofa frequenza 88,150 MHz di un'altra antica stazione milanese,
, posta sul versante opposto della citta'.
Operando a soli 150 KHz di interdistanza, le due emittenti meneghine collassavano nell'ascolto in prossimita' dei rispettivi punti di emissione
(da qui un contenzioso di cui riportiamo una ordinanza (1)
della Pretura di Milano del 26 Gennaio 1991 che lascia sostanzialmente inalterata la disputa.
In realta', almeno dalla seconda meta' degli anni '80, molti problemi di interferenza Europa Radio li creava da se', avendo attivato una serie di impianti
isofrequenziali assolutamente incompatibili.
Dopo aver tentato infruttuosamente nel 1979 l'installazione di un impianto dalle scarse potenzialita' a 88,300 MHz a Lainate (Milano), nel tentativo di
illuminare il nord-ovest della provincia, Europa Radio aveva deciso di potenziare il proprio servizio attivando altri due relay a 88,300 MHz: l'uno a Brunate (Co)
per il servizio sull'area metropolitana di Como e l'altro in quota, a 1100 metri s.l.m., a Civiglio (Co), da dove trasmetteva con diversi Kw in direzione del
capoluogo lombardo (quindi compromettendo l'ascolto del proprio impianto cittadino, che in molte aree della citta' finiva per avere un'intensita' di segnale uguale o
inferiore a quello montano, rendendo di fatto inudibile il programma).
Le difficolta' di ricezione unite ad una certa stanchezza dei fondatori e ad alcune difficolta' economiche sopravvenute per disaffezione del pubblico, avrebbero
poi condotto all'amara decisione del 1998 di cedere le frequenze.
L'emittente, infatti, aveva iniziato a manifestare pubblicamente la propria sofferenza economica e strutturale. Dichiarava in un' intervista al
Corriere della Sera dell' Agosto 1996 Elda Botta: "Per sette anni Europa Radio si e' mantenuta da sola: una sede modesta, poca potenza, niente pubblicita'
e musica selezionata anche grazie ad interventi diretti dei musicisti e degli ascoltatori.
Poi visto il numero sempre crescente di appassionati abbiamo fatto un salto di qualita': nuova sede, sala di registrazione.
Pensavamo che, se i fans avessero contribuito con sole 50 mila lire a testa, avremmo potuto fornire musica per 24 ore al giorno senza il fastidio delle pubblicita'
commerciali. Non ci siamo riusciti. Abbiamo allora offerto delle sponsorizzazioni mirate ma anche in questo caso l'idea accolta con favore da alcune grandi societa'
ha dovuto poi subire l' aggressione della televisione.
Ora, dopo vent'anni, dobbiamo spegnere". "Eppure - ricordava la fondatrice - da Europa Radio sono passati grandi jazzisti sia italiani sia stranieri
(
qui
una serie di vinili con autografo e dedica di alcuni importanti ospiti della Radio).
Nella sua piccola sala di registrazione sono maturati progetti che hanno poi percorso l' Italia. Anche il grande Gorni Kramer amava passarci qualche ora conversando
in diretta con gli ascoltatori. E lo storico violinista Joe Venuti quando arrivava a Milano non mancava mai di fare un salto alla radio e cosi' facevano il
lirico Chet Baker e Hugo Pratt, il disegnatore ma anche jazz fan e lui stesso musicista, e altri intellettuali.
Negli archivi di Europa Radio ci sono migliaia di ore di registrazione, esclusive jam session realizzate dal vivo che farebbero la gioia di ogni collezionista".
Cosi, in breve, la frequenza di una delle piu' antiche e caratteristiche radio milanesi fini' alla nascente GR Parlamento RAI
(leggi (2) la lettera di commiato ai soci sostenitori - per visualizzare richiedere password a info@mi-radio.it ).
L' articolo a cura di Newslinet.it (4) e' stato arricchito da alcuni nostri contributi.
Chiusa l'esperienza radiofonica Elda Botta e Sergio Leotta si trasferirono in Provenza,ma purtroppo Elda si ammalò e morì in breve tempo.
Nel 2009, grazie alle nuove tecnologie e alla passione di Sergio Leotta per il media radiofonico Europa Radio riapre via web,
ed il grande archivio jazzistico puo' essere ascoltato in streaming (3).
Giuseppe Ferdico gia' conduttore e curatore di trasmissioni musicali per
e per
, pubblica nel 2014 per la Self Editrice
"FM 88.3"
(e-book acquistabile al link (5) ). L' autore, socio sostenitore della radio, partendo dal ricordo di alcune trasmissioni ascoltate,
traccia le biografie di importanti musicisti intervenuti.
Nella prefazione del libro (6) - per visualizzare richiedere password a info@mi-radio.it - e' riassunta la storia della radio.
All' allegato (7) un articolo di William Ghizzoni apparso su "Ritmo" (storica rivista milanese specializzata in musica jazz) per i 18 anni della Radio.
Ghizzoni fu collaboratore dell' emittente, producendo alcune trasmissioni come "Piano contro piano" la cui sigla iniziale, introdotta dall' immancabile
Elda Botta, è fruibile nella barra grigia qui sotto (terza nota musicale).