... ero uno speaker e un responsabile della fascia oraria serale.
Miradio aveva fior di studi e di apparecchiature di bassa e alta frequenza.
Partimmo alla grande, anche se azzoppati dal fattaccio che ci bruciarono gli
studi di piazza Bertarelli; un incendio doloso: forse davamo fastidio ancor
prima di partire.
Grazie al tempestivo intervento dei Vigili del fuoco riuscimmo a salvare solo
un banco di regia della Munter.
Decidemmo di traslocare con quello che era rimasto in un noto hotel del centro
di Milano, dove eravamo gia' presenti con le apparecchiature di alta frequenza
(un lineare Siel da 5 KW, 30 metri di traliccio e un'antenna Aldena con 4 dipoli
AT)
Ci condannava la frequenza: sui 97.450 avevamo dei problemi... non riuscivamo
a coprire decentemente la zona nord di Milano perche' entrava il segnale Rai dal
Monte Penice (la ns palla al piede per anni), ma questa carenza veniva compensata
grazie alla presenza di Miradio sul monoscopio di Globo Tv sul canale 41,
con cui riuscivamo a coprire tutta la Lombardia e parte del Piemonte.
Vorrei ricordare i dj :
Roberto Salvini con il suo programma in diretta dalla discoteca "Proibita" di
Milano, il mitico "Girotondo" (un successo),
Franca Velluto, Bob Ferraroli , Vittorio Dragoni,
Alex Martini, Corrado Caselli, Francesco Reale, Beppe Moroni
; insomma, una bella squadra affiatata.
Ma il tutto duro' un paio di anni: i mancati introiti pubblicitari e il calo di
ascolti mandarono in crisi i vari collaboratori e dj che scemarono in altre
realta'.
L'anno della svolta fu il 1983: eravano rimasti in tre a gestire una radio che
alla fine trasmetteva solo musica e spot; mi ricordo quel pomeriggio, quando
il nostro editore Roberto Ammollo , un vulcano di idee e iniziative, si presento' in radio con una cartina
dell'Italia e l'appese al muro, iniziando a infilare delle bandierine nelle
varie regioni d'Italia.
Voleva chiudere Miradio e ripartire con il network
.