Anno 1979.
, emittente prematuramente perdutasi
nell'euforia delle prime stazioni libere della metropoli lombarda,
ha da poco cessato le trasmissioni, liberando la frequenza 95.700 MHz
da Via Edolo 40.
Un'opportunita' che in via Londonio, strada parallela a Corso Sempione,
a un passo dalla RAI, dove c'e' una gran voglia di radio, non ci si vuol
assolutamente far scappare (anche perche' di sbocchi nella congestionata
FM ormai in citta' cominciano ad essercene veramenti pochini).
Soldi non ce ne sono, mezzi pochi, ma di volonta' ce n'e' tantissima.
Il giovane Mauro Tosi, appassionato di elettronica che di Disco Radio Milano
e' stato direttore, responsabile dei programmi - in breve factotum -
decide di tentare in proprio l'avventura radiofonica in un etere
metropolitano che sta lasciando spazio alla radiofonia professionale
archiviando la fase dilettantistica e coglie cosi', al volo,
la disponibilita' di uno spicchio di FM libera.
Cosi', mentre in generale nelle grandi stazioni si buttano nel bidone i vecchi apparati
per sostituirli con macchinari broadcast di alto lignaggio, nella cantina
di Tosi si mettono insieme un paio di giradischi, un mixer, un registratore
a bobine TEAC autoreverse, qualche piastra a cassette Technics e un
compressore DBX 118 collegati con un lungo cavo ad un trasmettitore di
qualche centinaio di watt che alimenta 4 dipoli IRTE issati su un
traliccio sulla casa di 5 piani che sovrasta l' edificio.
In breve e' cosi' in onda Radio Antenna Milano, ultima arrivata nell'affollato
etere milanese e che di li' a poco - inalterato l'acronimo (R.A.M.) -
mutera' la denominazione nel piu' suggestivo
,
ovviamente, prendendo il nome dalla mitica radio pirata off-shore nelle
acque nel mare del Nord e dove noi continuiamo il racconto.