Il giornalista Massimo Emanuelli racconta per Newslinet.it (1) la storia della Radio e del suo fondatore Paolo Brasola venuto a manacare nel Novembre 2020:
Paolo Brasola è nato a Padova il 24 maggio 1944.
Giovanissimo arriva a Milano, dove frequenta un istituto tecnico per ragionieri che lascia per dedicarsi alla musica.
A 18 anni firma il suo primo contratto con la Jolly del gruppo Saar. Lì conosce Nicola Di Bari, Fausto Leali, Remo Germani e firma il suo primo singolo Judy, con il nome d’arte di Paolo Dany, vendendo 10.000 copie.
Dopo la parentesi come cantante, a 27 anni lavora per Sandro Celentano, il fratello di Adriano ed apprende i primi rudimenti per diventare produttore ed editore musicale.
Infatti, dopo tre anni di tirocinio, apre a Milano, in Galleria del Corso, 4, la Texas Music edizioni musicali.
Nel 1975, visto che la vita del musicista è fatta di alti e bassi, decide di fondare una Radio.
Non sapendo da dove cominciare, compra la rivista “Millecanali” e leggendo note tecniche di antenne e trasmettitori, conosce un certo Gobbi, tecnico di Monza, che gli fa un preventivo: per installare 20 watt con antenna, il costo è di lire 1.200.000.
Il problema è che Paolo ha solo 300.000 lire; ma la voglia è tanta e quindi il nostro si accorda per pagare il tutto un pò per volta.
Cosi, nel settembre 1975, dalle 21 a mezzanotte si incomincia a sentire (2) , sugli 87,600 MHz, a Milano ed in gran parte della Lombardia (l'etere era libero), un certo Zio Dany, che rallegra mamme e bambini con un programma chiamato “Bazaar Music”.
E' il 15 di settembre 1975: è nata Radio City Milano .
Grazie all’apporto della radio, zio Dany mette in marcia la Texas Music, che di lì a poco organizza concorsi musicali e spettacoli per bambini.
Zio Dany, inoltre, compone canzoni che canta alla radio per assaggiare preventivamente il gusto del pubblico ("Era la ragazza per me"; "Non so più che cosa fare", sono alcuni titoli, oltre a "Canterò, sognerò", cover di una nota canzone country).
Conoscendo per caso il maestro Minerbi, Brasola compone insieme a lui una colonna sonora per un film spaghetti western: “Una pistola per 100 croci”.
I jingles di Radio City Milano sono molto semplici ed accattivanti ( ascolta (3) (4) (5) (6) (7) ) e, cosa inusuale per i tempi, vengono pure acquistati da un produttore giapponese per fare da contorno in una compilation di cantanti del sol levante.
Giochi a premi con i radioascoltatori, telefoni aperti ed altre iniziative fanno il successo dell’emittente (strategica anche la sede in Galleria del Corso 4, nello stesso palazzo delle maggiori case discografiche; qualche anno dopo anche vi si trasferirà).
Lavorano a Radio City: Liliana Feldmann, Evelina Sironi, Franco Romeo, Roberto De Simone, Carlo Finzi, Memo Remigi, e, per un breve periodo, Massimo Emanuelli.
Fra le voci ancora note: Giovanni Savarese (poi a ), Roberto Ferrari (poi a ) e Renato Tradico, qui negli studi di Galleria del Corso ed oggi a .
Il 19 ottobre 1985, al teatro di Porta Romana, Radio City festeggia i suoi dieci anni di vita con lo spettacolo Radio City Show ’85, gara canora per ragazzi presentata da Tony Martucci.
Ogni dj partecipa in qualità di attore, interpretando cosa succede alla radio dal mattino alla sera.
E’ uno degli ultimi momenti di gloria di questa storica radio milanese.
L’avvento dei network, la legge Mammì e la successiva moria di emittenti locali, cambiano il modo di fare radio.
Nel 1990, dopo 15 anni di attività, Paola Brasola, che oltre ad essere il proprietario è uno degli animatori e responsabile della pubblicità, della creazione di jingles e di spot, avverte la stanchezza e dopo molti anni di lavoro decide di vendere la stazione.
Acquirente della radio è una società che vende registratori di cassa.
Con la nuova gestione Radio City sopravviverà poco tempo, ma dalle sue ceneri nascerà .

ndr :
programma mattutino di notevole successo (tanto da personalizzare un adesivo ) fu "Sveglia che è tardi" condotto da Pino Viggiani dedicato ai bambini che si apprestavano ad andare a scuola.
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Ultimo aggiornamento scheda : 07.04.2023

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