Radio Supermilano nasce sulle fine del dicembre 1975 su impulso di Alberto Contri (all' allegato (1) intervistato negli studi
della Radio dalla Rai di cui venti anni dopo sarà membro del cda )
e Fiorenzo Tagliabue, trasmettendo sperimentalmente dalle 20.30 alle 22.30 su 102,450 MHz e 102.700 MHz.
L'emittente, che ha sede in Via Statuto 4, si distingue nel variegato panorama radiofonico milanese per i forti contenuti
informativi e per la musica "impegnata" (alla direzione artistica c'è Cris Thellung, grande esperto di musica rock) e vi
collaborano ragazzi che faranno strada, come Guido Clericetti, Roberto Fontolan (che diverrà vicedirettore del TG1)
e Roberto Formigoni (ex presidente della Regione Lombardia).
Al suo capitale - ed è cosa veramente poco nota - partecipa con una quota di maggioranza un giovane imprenditore edile milanese
emergente, molto interessato ai nuovi media (tv in primis): Silvio Berlusconi.
Il futuro premier, però, donerà presto la sua partecipazione alla fondazione de Il Sabato, il settimanale di Comunione e Liberazione
(acronimo CL), movimento ecclesiale cattolico fondato venti anni prima dal sacerdote e teologo Luigi Giussani, di cui Radio Supermilano
sarà il megafono.
In realtà, Radio Cooperativa Supermilano (il poco immediato logo "Su per Milano" viene abbandonato pressoché subito) è l'ennesimo supporto
alla corrente milanese democristiana che fa capo ad Andrea Borruso, ex vicesindaco, e contribuisce al tentativo di egemonizzare la fascia
culturale cattolica.
Comunione e Liberazione è molto forte a Milano: alle ultime elezioni comunali ha segnalato cinque suoi candidati nelle liste della Dc
con un risultato clamoroso: tutti eletti.
Comunione e Liberazione, quindi, dà fastidio a livello politico e le sue sedi "ricevono le visite di pestatori extraparlamentari".
Alcune incursioni prendono di mira la casa editrice di CL Jaca Book e appunto Radio Supermilano.
Nella sua fase evolutiva più marcata (tra il 1978 ed il 1980), l'emittente diviene la testa di ponte per un circuito spontaneo di emittenti di CL,
sostanzialmente tutte identificate come "Radio Cooperativa" (Milano,
giusto per citare le più note), promuovendo la distribuzione di comuni programmi
(spesso realizzati in sinergia con la redazione de Il Sabato e col quotidiano cattolico Avvenire) in ponte radio a 28 emittenti vicine
al movimento di Giussani sotto il logo
.
Al progetto collabora anche Franco Mugerli (conosciuto dagli operatori come firma di Millecanali ed attuale presidente del Comitato di
applicazione del Codice di autoregolamentazione media e minori).
L'iniziativa non sortisce però gli effetti sperati. Qualche anno dopo, avrebbe dichiarato a riguardo a Millecanali Sergio Eusebio, patron
di
di Rho, tra i promotori del network: “Le radio non hanno ancora i mezzi finanziari per pagarsi questi servizi. Quando, dopo un periodo di prova,
abbiamo chiesto un modestissimo canone, se ne sono andate via una dietro l’altra”.
Sul finire degli anni '70, Radio Supermilano integra la copertura deficitaria dei 102,700 MHz e 102,450 MHz
con i 105,100 MHz, rilevati da
.
Nel 1983, l'emittente mostra però segni di cedimento e per diversi mesi si offre come relay milanese di Radio Capodistria, alla ricerca, sull'esempio
di
, di uno sbocco nella FM italiana.
E' l'anticamera della fine: le frequenze 102,700 MHz e 102,450 MHz di lì a poco passano a
, emittente commerciale che non ha nessun legame con CL, mentre la 105,100 MHz diventa il ripetitore milanese della prima radio romana a colonizzare
il capoluogo lombardo: Teleradiostereo.
Fonte : Newslinet.it (2) con nostri inserti.
da un 'intervista (3)
di Rockfamily a Maurizio Faulisi, dj e musicista.
Quando cominciai nel ’79 era più facile iniziare perché erano molte le radio locali, se eri competente, sapevi stare davanti ad un microfono ed eri
determinato, non era per nulla difficile trovare una collocazione in un’emittente locale.
Cominciai a Radio SuperMilano, alla testa della quale, per quanto riguarda la musica, c’era Cris Thellung, grande esperto di rock,
poi tra i collaboratori ricordo il bravissimo jazzista Vittorio Castelli, poi Gigio Rancilio oggi critico musicale di notevole spessore (...)
A Radio SuperMilano condussi alcune trasmissioni con un ascoltatore, Sergio, un ragazzo in gamba, aveva circa 16 anni, amava soprattutto il rock
inglese e in particolare gli Who, era intelligente e colto, mi telefonò perché gli piaceva la mia trasmissione, nacque una simpatica intesa,
lo invitai in studio e in seguito conducemmo qualche trasmissione insieme, era forte… poi lo persi di vista, anni dopo cominciò a farsi chiamare ‘Rocco Tanica’.