Nata nel 1976 a Milano in Viale Brenta 4 con il nome di
si rinominerà dopo poco tempo Radio Mediolanum.
Il responsabile, Tommaso Mantegazzini è un tecnico creativo e irrequieto e l’assetto impiantistico della sua radio muta in continuazione
in funzione dei suoi umori o delle intuizioni del momento: dai dipoli iniziali passa
ad un sistema di direttive e viceversa, privilegiando alle volte una distribuzione del segnale circolare ad una mirata alle aree
più rilevanti sul piano commerciale-editoriale.
Poi, a due anni dall’avvio delle trasmissioni, Mantegazzini decide che è il momento di svilupparsi e, seguendo il percorso di molti
altri imprenditori radiofonici milanesi, inizia a ricercare una postazione montana dove collocare la frequenza 98,200 MHz prima che
essa venga presidiata pesantemente fuori città.
Individua così, abbastanza rapidamente, il sito di Civiglio, località Baita Bondella, sopra Como a 1200 metri di altezza s.l.m.
E lì, in breve, installa un array di 8 antenne direttive a 4 elementi alimentate da un trasmettitore a 1 kW, presto portato a 2.
Il segnale, pur fortemente concentrato, data l'alta direttività del sistema, è una bomba: copre in maniera ottimale la provincia a sud
di Como, tutta quella di Milano e gran parte della bergamasca pianeggiante, spingendosi senza problemi in quelle di Varese (sud),
Pavia, Novara, Alessandria, Vercelli, Piacenza, Brescia, Cremona, Parma, Reggio Emilia, fino a Modena.
Tuttavia, stretto tra gli impianti locali milanesi a 98,000 MHz e 98,400 MHz, il segnale a 98,200 MHz è soffocato proprio nell’area
dove Radio Mediolanum ha la sua sede ed il naturale bacino di utenza editoriale e commerciale (così bene individuato dal nome).
L'instancabile Mantegazzini decide pertanto di integrare la diffusione con un supporto locale a 95,250 MHz in Via Larga,
con un trasmettitore da 2 kW costruito dal radiotecnico Nicodemo Micalizzi
(tra i fondatori di
) collegato a 4 dipoli.
Ma la configurazione assunta non convince il deus ex machina dell’emittente, che continua a variarla, tentando improbabili test di
isofrequenza tra Brunate e Milano, riattivando, di tanto in tanto,anche l’originario impianto a 98,200 MHz di Viale Brenta e sperimentando
pure tale frequenza dal sito di Via Larga.
E ciò per la disperazione di
, che, avendo gli studi in Via S. Antonio, a 100 metri di distanza dal sito di Mediolanum, non riesce a sintonizzare in sede nessuna
delle sue due frequenze, poste a 200 kHz sopra e sotto quella di Mantegazzini.
La questione si fa complessa e presto degenererà in una causa civile.
Infine, Radio Mediolanum stabilizzerà le proprie emissioni a 95.300 MHz da Via Larga (complice anche lo spegnimento di
) e 98,200 MHz da Civiglio.
Sul piano editoriale la radio ha nel frattempo mutato decisamente conformazione: dalla classica stazione generalista più sparlata che
parlata, è passata ad un format solo musicale, stile
, con una selezione musicale pop.
La punta di diamante della programmazione è un appuntamento pomeridiano denominato “Mix by Jonathan” , dove il Jonathan
era quello, famosissimo, di
, l’irraggiungibile modello della maggior parte degli editori italiani del periodo.
Il programma - una collezione raffinata di dischi funky, fusion e soul jazz mixati superbamente dal noto dj - è d’elevata qualità e quasi elitario, tanto da essere forse troppo difficile e di nicchia
per quel momento.
Sta di fatto che, grazie all’enorme copertura, alla discrezione di una buona selezione musicale senza conduzione e a un carico
pubblicitario contenuto e quindi non oppressivo all'ascolto,
Radio Mediolanum si ritaglia una posizione nel pubblico della modulazione di frequenza.
Il suo claim – affidato alla voce di Mila
(by Night) - è legato proprio all’ampia diffusione: “Radio Mediolanum, musica per andare lontano”.
L'emittente però non sfonda, anche se regge sul mercato e sopravvive alla moria successiva agli anarchici anni ’70 radiofonici,
facendosi spazio tra fallimenti editoriali anche illustri.
Il suo contesto minimalista ne è la carta vincente: la radio costa poco e non ha bisogno di invadenti caroselli pubblicitari;
l’assetto tecnico è essenziale, sia in termini di alta frequenza (con soli due trasmettitori da 2 kW in postazioni non particolarmente
impegnative) che di bassa (una regia automatica autocostruita dal geniale Mantegazzini, che utilizza un paio di coppie
di registratori a bobine Akay autoreverse e dei deck a cassette per pubblicità e jingles).
Ma dopo la prima metà degli anni ’80 anche Radio Mediolanum, come molte altre stazioni non assurte a dimensioni aziendali di rilievo,
comincia a segnare il passo.
Alcuni gravi problemi interferenziali iniziano ad aggredire il vanto della copertura: a Milano il sostanziale abbandono
della frequenza 98,000 MHz da parte di
(che aveva incomprensibilmente puntato tutto sulla 98,400 MHz) lascia spazio a
, che dalle torri di Bruzzano comincia a farsi sentire sempre meglio sui 98,100 MHz, erodendo terreno importante (anche)
a Radio Mediolanum, che ormai arriva a farsi ascoltare a fatica in città,
anche a causa del coincidente potenziamento di Radio Superantenna di Monza, il cui 95,300 MHz da Valcava aveva letteralmente annientato
il locale impianto di Via Larga.
Da Varese ci si mette anche Radio Stazione 1 di Gallarate, che potenzia le proprie emissioni sui 98,300 MHz da Sacromonte .
Così il bacino enorme di Radio Mediolanum si restringe sempre di più, sino a rinchiudersi nel perimetro Como-Gallarate-
Monza-Milano-Pavia-Lodi.
Intanto il mercato si fa sempre più competitivo e costoso e il Parlamento affronta finalmente la complessa legislazione di settore
attesa dal 1976.
Siamo alle soglie del 1990, nell’etere si annusa l’imminente approvazione della stringente Legge Mammì e Mantegazzini non ha proprio voglia di intensificare l’impegno radiofonico, anche perché le sue
mire imprenditoriali sono da anni dirette altrove.
Così, dopo aver alienato a favore dei diretti concorrenti di Superantenna la frequenza 95,300 MHz di Milano, cede anche alle lusinghe
del gruppo Monti-Riffeser, alla ricerca di frequenze per espandere,
tra l'altro, il risorto progetto di un’emittente di musica italiana,
e ciò proprio in vista dell’entrata in vigore della L. 223/1990.
Pertanto, il 17/10/1990 Mediolanum esce di scena e sulla storica 98,200 MHz inizia a suonare la musica italiana di Gamma Radio 2.