Emittente illegale di sinistra nasce con una prima trasmissione sperimentale nel settembre 1991, poi dal giugno 1992 ed ufficialmente dal 3 luglio 1992
in via Leoncavallo 22 nel Centro Sociale Leoncavallo al Parco Lambro a Milano.
Finanziata in grossa parte (dai 50 ai 100 milioni) con i soldi della cassa dell'associazione culturale Mamme e grazie anche agli incassi di alcuni concerti organizzati
la radio pirata si rifà all’emittente comunitaria Radio Onda d’Urto di Brescia Fm 106.500 MHz, ideata nel 1985, che sperimenta un progetto di informazione di controcultura
antagonista.
Nonostante un impianto d’antenna di 45 metri e una potenza di 5000 watt (inutilizzata) l’emittente di Milano irradia con soli 1500 watt per mancanza di energia elettrica e
viene alimentata (prima ed unica radio a motore in Italia) da due generatori a nafta che forniscono la corrente necessaria alla radio e a tutto il centro sociale.
Trasmette senza autorizzazione in Fm su 91.300 MHz per una zona estremamente limitata nell'area immediatamente circostante il centro che non supera i confini del Casoretto
e di Piazza Loreto tutti i giorni dalle 15 alle 24 garantendo la realizzazione di spazi di informazione quotidiana attraverso 4 notiziari flash (ore: 16, 18, 20, 23).
Il palinsesto è ricco e variegato, la musica è autoprodotta. Le trasmissioni vertono sul mondo del lavoro (“Incompatibili"), sul carcere ("Controsbarre"), sulla casa, sulla scuola,
su satira, poesia e teatro.
Non trasmette pubblicità a parte spot strettamente politici su Palestina e Nicaragua o sulle lotte sindacali.
E’ in pratica un laboratorio di riflessione su forma ed uso del linguaggio su controinformazione, divertimento, comunicazione, cultura.
Una ventina i collaboratori.
L’emittente viene chiusa per la prima volta alle 10.30 del 2 luglio del 1993 quando un intervento della magistratura mette sotto sequestro gli impianti e rinvia a giudizio i suoi ideatori
per violazione della legge Mammi'.
Due giorni dopo il sequestro un corteo di 5000 persone sfila per le strade di Milano per ribadire che gli spazi di comunicazione sono spazi sociali.
Il 22 luglio 1993 la radio riprende con nuovi e potenziati impianti.
Il 1 dicembre 1993 una trentina di tecnici di varie ripartizioni e uffici del Comune di Milano eseguono con l'ausilio della forza pubblica l'ispezione dei locali del C. S.
Leoncavallo per verificare l'agibilita' delle strutture ed eventuali opere abusive nonche' la corrispondenza a norma di legge degli impianti elettrici il rispetto
delle norme antincendio, etc.
Le trasmissioni continuano fino a pochi giorni prima dello sgombero del Centro avvenuto il 20 gennaio 1994.
La radio ha trasmesso in banda Fm per ben un anno e mezzo in un stato di illegalità dichiarata.
Nel febbraio 1994
di Brescia Fm 106.500 MHz apre una frequenza su Milano, Fm 98 MHz, e costituisce una redazione locale inglobando, in pratica, la stazione pirata.