Emittente nata nel 1997 sulle ceneri e sulle frequenze del network
mantenendone la sede in Via Bovio 6 a Milano.
Diretta artisticamente da Claudio Astorri (fino al 1998) e successivamente da Stefano Carboni,
il format era quello di una hit radio, che trasmette solo successi del momento.
Proprietario dell'emittente era in una prima fase Enzo Palazzolo.
Successivamente l'emittente passò sotto il controllo degli imprenditori Marco Marati e Guido Monasterolo,
provenienti rispettivamente dagli ambienti della produzione musicale e dell'abbigliamento.
Trasmetteva come syndication con alcune minime differenze di palinsesto tra le diverse regioni d'Italia,
che permettevano così di vendere spazi pubblicitari a carattere locale.
Nonostante l'alta qualità degli speaker che ci lavoravano, anche a seguito di alcune difficoltà organizzative l'emittente chiuse i
battenti nel 1999 (come circuito nazionale),vendendo le sue frequenze alla nascente
.
Continuò a trasmettere fino alla fine del 2001 soltanto nel nord del Paese (per Milano e hinterland sugli 88.700 e 103.000 mhz).
A testimoniare la bontà del progetto era la presenza nel palinsesto di diversi speaker già affermati nel campo della radiofonia italiana,
come Mila By Night ,Manuela Doriani e Stefano Gallarini , ma anche di altre voci diventate
poi tra le più apprezzate negli anni a venire,
come Marisa Passera, DJ Aladyn, Platinette, La Pina, Wender e Marco Mazzoli,
che nel pomeriggio proponevano "Music Factory" (vedi allegato (2)) , una prima versione di ciò che poi sarebbe diventato Lo zoo di 105.
Tra gli altri conduttori, anche Alessandra Zacchino, Gianni De Berardinis, Thomas Damiani e Roberto Corinaldesi
(all' allegato (3) ascolta il commiato per la chiusura della radio).
I giornali radio Talk News (una formula innovativa che prevedeva la conduzione a due con il dj in onda in quel momento e il giornalista,
per non creare una cesura nel programma) erano diretti da Francesco Perilli, in redazione Domenico Affinito, Sonia Maspero, Dora Rametta e Valeria Sgarella.
I motivi della chiusura secondo Manuela Doriani (dj della radio)da una intervista di "Radiosegugio" (non più on-line)
E poi, nel '97…
E poi, nel '97, la mia grande passione!
Station One, una bellissima avventura che purtroppo è durata non più di un paio d'anni: dalla syndication
iniziò a staccarsi una città dopo l'altra (Bologna, Roma…) finché, nel febbraio del '99, la radio perse anche
le ultime regioni rimaste coperte. Come si potrebbero riassumere le cause del naufragio di Station One?
In realtà il motivo è stato essenzialmente uno: mancava la struttura.
Eravamo quattro amici, uniti dalla grande passione per la radio.
Tanta buona volontà purtroppo non è bastata, presto ci siamo resi conto di quanto fosse importante avere
un'efficiente concessionaria pubblicitaria, un capace ufficio marketing e un vero ufficio stampa.
La formula, ricorderete, era quella del "To be today", trasmettevamo soltanto la musica del momento.
Purtroppo è finita male… spero soltanto che il fallimento della nostra esperienza sia davvero dipeso
dalla mancanza di un'adeguata organizzazione e che non abbia piuttosto dimostrato che in Italia questo
genere di progetto non possa funzionare.
All' allegato (4) alcune pagine tratte dal libro
"Radiografia di un dj che non piace" di Marco Mazzoli