Insieme a
(rock),
(jazz) e
(stazione dedicata alle tradizioni milanesi), Vip Radio si era ritagliata un’elevata specializzazione nel congestionato etere milanese della tarda seconda metà degli anni 70.
Col claim “Vip Radio, la tua discoteca in FM”, dal 1979 l'emittente trasmetteva nella metropoli milanese una selezione musicale di alto livello, che spaziava dalla dance music di
qualità al funky,dalla fusion (immancabile nella programmazione della stazione Street Life dei Crusaders) ai ritmi reggae da intenditori (arrivava a proporre i brani dub di Linton Kwesi Johnson).
Vip Radio, seconda rete di
, la storica radio musicale del gruppo editoriale-petrolifero Monti-Riffeser (cui facevano riferimento la società di raffinazione Sarom, l'Eridania e i quotidiani
Il Resto del Carlino e La Nazione), aveva fatto il suo ingresso nell’etere del capoluogo lombardo secondo un preciso progetto aziendale, allo scopo di diversificare il target
della prima radio e così rafforzare il potenziale commerciale della concessionaria di pubblicità captive Gamma Color.
Allo scopo, era stata acquistata dalla S.I.R.P. s.r.l. (Società Italiana Radio Private, società del gruppo Monti-Riffeser) nel febbraio 1979
- Antenna Centrale FM 92,850 MHz, emittente attivata a Milano nel 1976 da Claudio Rotondi ,
nota soprattutto perché posta nel retro di Mariposa Dischi (lì aveva fatto il suo esordio Mila by Night).
Gli studi allestiti dai tecnici della Radiant s.p.a. (coordinati da Hans Fischer, ingegnere capo delle emittenti Monti-Riffeser) erano in perfetto stile USA: essenziali mixer con
potenziometri
a rotazione al posto di quelli a slitta (e rigorosamente senza controlli di tonalità); giradischi professionali a partenza istantanea Russko, regia automatica americana con
sistema Carousel Ampex per l’inserimento della pubblicità e 6 registratori a bobine Revox A 77 per la parte musicale.
La programmazione di Vip Radio era altrettanto sostanziale quanto efficace: musica dance/disco non stop, pubblicità e identificativi con la voce di Claudia Pascucci
(la stessa di Gamma Radio).
Immediatamente l’impianto di diffusione era stato spostato dall’originaria postazione di
a quella, decisamente più performante, della Torre Galfa in Via Fara 41 ,
in pieno centro (di proprietà del gruppo Monti-Riffeser, che l'aveva costruita sul finire degli anni '50 per ospitare gli uffici delle proprie società) dove già insisteva
l’impianto 95,900 MHz di Gamma Radio e dove inizialmente aveva gli studi e gli uffici l'emittente.
Sebbene disponesse di 2 kW, cioè una potenza non indifferente per i tempi e le antenne fossero collocate a 112 metri da terra, Vip Radio 93 (così si faceva identificare, seguendo
la tendenza dei tempi ad arrotondare la frequenza effettiva al valore “pieno” adiacente) faticava però ad illuminare l’intera città, soffrendo la presenza di emissioni concorrenti,
sopra tutte la potente 92,800 MHz da Varese Campo dei Fiori di RBM (Radio Busto Music) di Busto Arsizio.
In pratica, Vip Radio illuminava la cerchia dei Navigli, subendo gravissime interferenze a nord (dove più forte era l’incidenza del trasmettitore concorrente di RBM) e in direzione Monza,
territorio presidiato da Radio Superantenna 92,700 MHz.
Anche per questo motivo Vip Radio testò diversi riposizionamenti tra 92,700 e 92,850 MHz prima di stabilizzarsi su 92,800 MHz attraverso un vertiginoso aumento di potenza prima a 10 Kw
(apparato Rhode & Schwarz) e poi a 27 kW (con un trasmettitore Mc Martin importato dagli USA in due esemplari: l’uno per Vip Radio, l’altro per Gamma Radio ) con un sistema radiante
costituito da 8 cortine composte ciascuna da 4 antenne direttive a 3 elementi poste in omnidirezionale (fu il primo sistema del genere installato a Milano).
L’immensa potenza a disposizione risolse così nel 1981 i problemi di sintonizzazione metropolitani ma innescò procedimenti giudiziari civili con RBM e Radio Superantenna,
che si sarebbero conclusi molti anni dopo con l’acquisizione degli impianti di Campo dei Fiori e di Monza (questo ultimo per la dismissione) da parte del gruppo Monti-Riffeser.
La definizione dei problemi d’ascolto cittadini coincise però con il ripensamento della linea editoriale della stazione da parte del gruppo di appartenenza che, ritenuto meno appetibile
rispetto alle aspettative iniziali il target di Vip Radio (probabilmente sbagliando, visto il successo che avrebbero ottenuto di lì a poco iniziative similari), nel gennaio 1982 preferì
sostituirla prima con la modulazione della rete principale e poi con la nuova Gamma Italia (successivamente denominata
“tutta musica italiana”): una playlist di brani melodici assolutamente eterogenei (sarebbe comparso più avanti anche il liscio) in aperta competizione con
Solo Musica Italiana che, affacciatasi da non molto sulla piazza milanese, stava raccogliendo grandi riscontri.
Immaginabile il trauma degli ascoltatori (pure numerosi) di Vip Radio che, abituati ad una selezione dance, si trovarono di punto in bianco una sequenza melense e popolare
sui 92,800 MHz.
A rendere più amara la conclusione della triennale esperienza di Vip Radio ci si misero anche problemi tecnici incidenti sulla qualità della trasmissione: ogni manciata di minuti
la modulazione gracchiava, costringendo gli ascoltatori a demordere dall’ascolto.
Quasi un preannuncio ad un imminente, inglorioso, off-air.